"Queste pagine sono dedicate a Lino Dalé, un amico malato di musica, quella musica che ha sempre cercato di condividere con tutti  e che ora ascolta in un luogo magico, dove ogni nota è più pura e cristallina"

Negli anni ’60, figlia naturale del “Rock & Roll, nasce la musica “Beat”, che si dimostra subito capace di attirare e coinvolgere le nuove generazioni attraverso le noti martellanti della batteria e del basso. Non c’è bar, cantina, solaio od oratorio di città e paese che non vede la nascita di un “complessino”, nel quale giovani più o meno improvvisati strimpellano accordi e strapazzano una batteria.

 

Anche Verolavecchia, che vanta un altissimo campanile, viene coinvolta in questa frenesia, dimostrandosi ben presto capace di sfornare mezza dozzina di complessi in pochi anni. Alcuni vivono il tempo di un sogno, altri tengono duro per qualche anno, ma solo un gruppo resiste fino all'inizio degli anni '70, passando attraverso varie “ristrutturazioni”, perdendo pezzi per strada, raccogliendo fuoriusciti, integrando l’organico con nuovi strumentisti e voci soliste.  

Questi temerari sono gli “Shockings”, nati nel 1963 con il nome di “Alvin’s 65” e sorretti dal motto “musica per la musica e non per soldi”. La formazione iniziale è composta da Albino Belloni (chitarra ritmica), Sergio Pea (chitarra solista), Giuseppe Mabizanetti (sax, clarino), Mario Marini (fisarmonica), Giuseppe Brunelli (batteria, clarino) e Mario Arcari (basso). Da subito il gruppo trova una propria identità e inizia a girovagare per oratori, teatrini e osterie del paese e del circondario.
 

Gli Alvin's 65 al Circolo Socialisti di Verolavecchia.
Da sinistra: Giuseppe Mabizanetti, Mario Marini, Mario Arcari, Albino Belloni e Giuseppe Brunelli
 

Gli Alvin's 65 in azione. Da sinistra: Giuseppe Brunelli, Giuseppe Mabizanetti, Albino Belloni, Mario Arcari e, nascosto, Mario Marini
 

Passa poco tempo e il gruppo prende il nome definitivo di "The Shockings", ampliando il proprio repertorio e uscendo sempre più di frequente dai confini di Verolavecchia.
 

La prima formazione degli Shockings
Da sinistra: Mario Marini, Giuseppe Mabizanetti, Giuseppe Brunelli, Albino Belloni, Sergio Pea e  Mario Arcari


Gli Shockings al Teatro Montini di Verolavecchia
Da sinistra: Giuseppe Mabizanetti, Giuseppe Brunelli, Mario Marini, Sergio Pea, Albino Belloni e  Mario Arcari

 

Gli Shockings in formazione "allargata" al Teatro Montini di Verolavecchia
Da sinistra: Mario Marini (fisarmonica e tastiere), Giuseppe Mabizanetti (sax e clarinetto), Isaia Filini (Cantante), Rosolino Zani (cantante e fantasista), Giuseppe Brunelli (sax contralto), Elisabetta Provaglio (presentatrice), Chiara Marzoni (fantasista), Giannino Zanoni (cantante), Albino Belloni (chitarra ritmica, cantante),
Sergio Pea (chitarra solista)
 

Nella seconda metà degli anni ’60 gli Shockings, sotto la provvidenziale direzione artistica di Giancarlo Scanzi, decollano definitivamente con una formazione che rimarrà in campo per quasi 4 anni, composta da Albino Belloni (chitarra ritmica), Mario Marini (tastiere e trombone), Giuseppe Mabizzanetti (sax e clarino), Giuseppe Bianchetti (batteria), Nello Mazzolari (voce e chitarra solista), Pierandrea Brichetti (basso) e Bruno Mazzetti (voce solista).
 

Gli Shockings a Verolavecchia nel marzo 1965.
Da sinistra: Giuseppe Bianchetti, Giuseppe Mabizanetti, Nello Mazzolari, Mario Marini (seminascosto), Albino Belloni e Pierandrea Brichetti, 
 

La formazione più longeva degli Shockings in tre foto scattate nel 1966 per una locandina pubblicitaria.
1-Mario Marini, 2-Albino Belloni, 3-Giuseppe Mabizanetti, 4-Giuseppe Bianchetti, 5-Pierandrea Brichetti, 6-Nello Mazzolari


 

Ed ecco arrivare i primi contratti con le balere, le esibizioni, i concorsi, i piazzamenti, le prime vittorie... tra cui le più prestigiose ottenute alla "Vi d'oro" organizzata da Mario Vigasio, con il secondo posto al teatro di Pontoglio e il primo al Teatro sociale di Quinzano d'Oglio, ospiti d'onore Anna Identici e Mario Guarnera.
 

La prestigiosa "Vi d'oro Vigasio" vinta con il primo posto al Teatro sociale di Quinzano d'Oglio nella grande parata dei complessi "beat" del 1967

Rispetto ai complessi "beat" del momento, costruiti essenzialmente attorno a chitarra solista, chitarra ritmica, basso e batteria, il gruppo degli Shockings è più affollato in quanto a questi strumenti affianca voce solista, pianola e fiati (sax, clarino, trombone, tromba), riuscendo così ad avventurarsi nel mondo del “Rithm & Blues” e ad ottenere ottimi risultati, come il podio più alto in un Concorso regionale presentato da Silvio Noto allo Stand di Cremona, dove in premio c'è la registrazione di un 45 giri... che però non viene inciso perché legato ad un contratto di esclusiva con la casa discografica.
Il "successo" è raggiunto con fatica attraverso una serie infinita di notti passate in un solaio a provare i nuovi brani, più intriganti e impegnativi.  

Quel solaio, la cui unica testimonianza rimasta è il soffitto "decorato", rappresenta il covo dove si ripete fino allo sfinimento (anche dei vicini) il repertorio, si testano nuovi brani e si "discutono" future strategie. Ma il vero incubo arriva ogni fine settimana, prima di un concerto, quando si devono trasferire strumenti e impianto di amplificazione sul pulmino lungo un'angusta e traballante scaletta.... ma non è finita perché ogni lunedì gli strumenti devono ritornare al loro posto!

Gli Shockings a Breno nell'ottobre 1967 ospiti del Lions Club "Valle Camonica".
Da sinistra: Giuseppe Bianchetti, Giuseppe Mabizanetti, Mario Marini, Nello Mazzolari, Albino Belloni (seminascosto) e Pierandrea Brichetti
 

Il gruppo è molto attivo e tra prove, balere, esibizioni e concorsi trova anche il tempo per registrare un 45 giri per la casa discografica Arlecchino. Il disco contiene due canzoni, “Io la conoscevo bene” e “Bla bla bla”, composte e cantate da Melisam, la prima impregnata di melodia, la seconda decisamente roccheggiante.

La copertina del 45 giri prodotto dalla Casa discografica Arlecchino

Io la conoscevo bene ma...  (formato .mp3)

Bla - bla - bla  (formato .mp3)
 

I due brani per qualche tempo fanno risuonare le casse del Jukebox al bar “Baby” di Verolavecchia, unico punto di incontro dei giovani, facendo capolino tra i successi dei mitici gruppi italiani del momento: Camaleonti, Corvi, Dik Dik, Equipe 84, Giganti, Kings, New Dada, Nomadi, Pooh, Profeti, Ragazzi del Sole, Ribelli... senza parlare dei Beatles e dei Rolling Stones, che rappresentano i fenomeni musicali degli anni '60.

Ma, come un sogno, anche l’esperienza musicale del gruppo inizia a frantumarsi con le prime defezioni dovute al servizio militare, all’attività lavorativa, ai genitori, alla morosa...
Nonostante la decimazione i due sopravvissuti, Mario Marini e Giuseppe Mabizzanetti, con l'aiuto di Giorgio Penocchio (tromba) e di alcuni amici di Borgosatollo, Marino Sottini (batteria), Ermanno Gabusi (chitarra) e Piero Filippini (basso), trovano le forze per continuare a tenere alto il nome del gruppo ancora per un paio di anni, esibendosi tra l'altro per capodanno a Cremona nel Teatro dei Filodrammatici e all'Hotel San Giorgio.

 



L'ultima formazione degli Shockings sulla Rocca di Soncino a fine anni '60.
Da sinistra: Marino Sottini, Mario Marini, Bruno Mazzetti, Giorgio Penocchio, Piero Filippini ed Ermanno Gabusi
 

Così, nata nel 1963, finisce nel 1970 l'esperienza musicale del gruppo, una fine fisiologica, visto che tutti i membri della formazione, da veri dilettanti che suonano per passione e divertimento, non accettano di imboccare la strada del professionismo.
 

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Gli Shockings ricordati nel libro di Umberto Donina "Il ritorno di un sogno" pubblicato dall'autore nel 2006. Peccato che le notizie fornite siano piuttosto scarse e la formazione contenga nomi di persone quasi tutte estranee al gruppo. Nel libro sono ricordati anche altri complessi di Verolavecchia in attività tra il 1964-68: Cavernicoli, Giuliano e i Pellegrini, New Tate, Problem Boys
 

Ma la nostalgia e la voglia di suonare non sembrano abbandonare alcuni dei più tenaci, i quali, a distanza di quasi mezzo secolo, continuano imperterriti a percorrere le strade di Verolavecchia dando voce agli strumenti del locale Corpo bandistico, figlio di quella scuola di musica creata nel 1962 dal Maestro Giulio Zorza.

Il Complesso Bandistico di Verolavecchia nella prima uscita del 1965 in occasione della celebrazione del Venerdì Santo. Vi fanno parte anche alcuni componenti degli Shockings, che rappresentano tuttora lo zoccolo duro della formazione (fotografia tratta dal sito internet del Corpo Bandistico di Verolavecchia)



 

Pagine realizzate da Pierandrea Brichetti sulla base di informazioni e materiali gentilmente messi a disposizione da Albino Belloni, LIno Dalé, Giuseppe Mabizanetti, Mario Marini e Lorenzo Tartini.

Si ringraziano quanti vorranno collaborare fornendo ulteriori notizie e fotografie.