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per quel che posso ricordare la curiosità verso la natura e gli animali mi accompagna fin dalle prime fiabe... poi grazie ai geni degli avi cacciatori-naturalisti - non a caso mio padre si laurea in medicina veterinaria e mia madre si ritrova un "pollice verdissimo" - la passione si materializza in un'irrefrenabile corsa alla conoscenza della nostra avifauna... |
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Qua e là ho inserito delle frasi più o
meno note tratte da: Scozzoli S. 2016. Questo libro non l’ho scritto io. Menabò editore, Forlì. |
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devo molto ai miei genitori - e avrei voluto
dirglielo - ma quando si è giovani tutto sembra dovuto... * Scegli un lavoro che ami e non dovrai mai lavorare un sol giorno in tutta la tua vita (Confucio) |
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nel 1962 dopo aver letto "Il
naturalista esploratore, raccoglitore, preparatore" mi prende la voglia di imparare a preparare gli uccelli per farmi una
piccola collezione: in pochi anni, anche grazie a regali e scambi, riempio
quattro vetrine: allora quello era il modo più pratico e produttivo per riconoscere le varie specie,
osservandone dimensioni, forme, colorazioni... La collezione finirà poi al Museo civico di Scienze naturali di Brescia, dove negli anni successivi curerò l'allestimento delle sale zoologiche e redigerò il catalogo museale |
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in quegli anni la musica è ovunque e
non si può evitare il contagio... così mi innamoro della chitarra basso,
strumento elettrico che suono "ad orecchio", dando vita con alcuni amici al
gruppo dei New Tate. Poco dopo passo nel più "famoso" complesso degli Shockings, dove rimango per alcuni anni, ritrovandomi tra veri musicisti e riuscendo perfino a incidere un 45 giri. Per saperne di più sugli Shockings Verolavecchia, 1966 |
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nel 1967 i miei genitori mi regalano il "Peterson",
un volumetto tascabile che divoro riempiendolo con tutti i miei appunti di
campo. Questa guida farà scuola per il modo di evidenziare i caratteri
distintivi visibili in natura, indicandoli nei disegni con delle linee. A me aprirà l'orizzonte, facendomi scoprire anche binocolo e macchina fotografica... * Imparare è come remare controcorrente: se smetti torni indietro (Proverbio cinese) |
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...poi il servizio militare interrompe
birdwatching e schitarrate e si va a giocare alla guerra, ma per fortuna non in
Vietnam. A quel tempo la leva
è obbligatoria e prevede la rapatura a zero della chioma, nel mio caso piuttosto rigogliosa. Mi consolo compilando le mie prime liste di uccelli osservati durante il campo estivo a Cervarezza sull'Appennino reggiano
Diano Castello, marzo 1969 |
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nel 1969 mi abbono alla Rivista italiana di Ornitologia
(la
RIO),
entrando in contatto
epistolare con il suo Direttore Edgardo Moltoni.
Lo incontrerò due anni dopo al Museo di Storia Naturale di Milano, nel suo
ufficio impregnato da un acre odore di sigaro. Da quel giorno inizieremo a
frequentarci, viaggiare, scrivere, discutere. Il Maestro è al lavoro e l'allievo
viene messo continuamente alla prova... * Non si può spingere - o aiutare - un altro a fare qualcosa che non abbia cominciato da solo (Gianrico Carofiglio) |
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per alcuni anni l'interesse per l'ornitologia convive (per fortuna) con altre passioni, tipiche dei ventenni. Per le scorribande tra un paese e l'altro la bici rimane il mezzo più utilizzato (e più economico), anche se nelle grandi occasioni entra in scena una stratosferica Lancia Fulvia Zagato azzurro mare, che subentra ad una mitica Fiat 500 bianca, portiere controvento, tettuccio apribile, cofano posteriore rialzato, cerchioni larghi, volante sportivo, posti a sedere omologati 4, ma utilizzati all'occasione fino a 6... |
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quando si è giovani si ha voglia di strafare e così ci provo,
prima con il kart, poi
con le corse di velocità in salita... ma la carriera finisce sul nascere perché
preferisco arrivare al traguardo più sano che primo! La passione per le macchine
sportive mi rimarrà per molto tempo, ma mi dovrò accontentare di ammirarle sulla
pista dell'autodromo di Monza... Castell'Arquato 1971 |
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Verolavecchia, estate 1973: due
fidanzati appartati in
macchina vicino alla "Chiesetta delle cave" odono soffi e rantoli simili a lamenti.
Più spaventati che incuriositi corrono al bar per parlarne agli amici e ritornare
alla chiesetta. Nel buio più profondo ora tutti sentono quegli strani
lamenti ma nessuno se ne fa una ragione. Le voci corrono, i curiosi aumentano
notte dopo notte e la faccenda finisce sul giornale. Intuisco la
provenienza dei "lamenti" e
ne parlo all'amico Giba, che però mi dice di stare zitto. Trova una foto
scattata al carnevale di Bagolino e la fa circolare nei bar del paese. L'effetto
è immediato: mostri e alieni sono sulla bocca di tutti. Per sentire i lamenti
dei "mostri delle cave" decine di curiosi arrivano in macchina dal circondario e
il trambusto aumenta a tal punto che i Carabinieri ci consigliano di svelare la
burla. Di nuovo sul giornale per spiegare che a lamentarsi sono due
Barbagianni che hanno il nido nella chiesetta... e la calma torna nella bassa |
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nel 1975 viene costituita la Società Ornitologica
Italiana (SOI), voluta tenacemente dal suo presidente Ferrante Foschi. Nasce in un momento di fermento ornitologico, quasi in "concorrenza" con il Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO). Vengo eletto nel Consiglio direttivo e nella redazione della rivista "Gli Uccelli d'Italia", diretta da Elio A. Di Carlo fino al 1998 da sx: Gino Fantin, Ferrante Foschi, Elio A. Di Carlo, Gianfranco Geronzi, Piero Meda |
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nel 1976, con l'uscita del mio lavoro
"giovanile", Atlante Ornitologico Italiano, cerco di riunire tutti i dati
disponibili (in verità pochi ed eterogenei) e, per la prima volta nel nostro
Paese, di cartografare gli areali di distribuzione delle specie nidificanti, ma il risultato è rudimentale
e approssimativo (1). Nel 1985 affino le mappe nella Guida degli uccelli nidificanti in Italia (2), poi gli areali vanno via via definendosi... fino a quelli soddisfacenti dell'Ornitologia Italiana (3) * Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette. Ma meglio prendere delle decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai (Charles De Gaulle) |
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prima spedizione in Corsica alla ricerca della
fantomatica "sitta", ufficialmente Picchio muratore corso (Sitta
whiteheadi). L'innamoramento con l'Ile de Beauté mi "costringerà" a farvi
ritorno per
altri
8 anni consecutivi consentendomi, insieme all'amico Carlo Dicapi, di scoprire
molti aspetti della vita intima di questo raro endemismo insulare traversata Livorno-Bastia, maggio 1977 |
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appollaiato con Edgardo Moltoni sulle falesie di Capo
Rosso, armato del "miracoloso" MTO 500, il catadiottrico venuto dall'Est che
spopola tra i fotonaturalisti di allora. Dal primo viaggio nell'isola di Pantelleria nel marzo 1972, inizierò a seguire come un'ombra il Maestro per altri otto anni... Corsica, maggio 1978 |
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cena di lavoro tra alcuni ideatori del
Gruppo Ricerche Avifauna Nidificante (GRAN), l'attuale
GRA tuttora
vivo e vegeto. La madre di Armando ci prepara come al solito una strepitosa gallina bollita
Cascina "La Sandrina", 1979 |
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in quegli anni la voglia di vagabondare non manca mai, ma
risorse e mezzi sono scarsi, per cui molto spesso ci si deve accontentare di un hotel a
"mille"
stelle. Allora nessun problema per una notte all'addiaccio o un appostamento in
palude... con Davide Cambi (a sx) nell'isola di Cherso (Croazia) nella primavera 1979 * Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c’è niente di più comune che uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L’istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti (C. Coolidge) |
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grande invenzione il "campercapanno": poche foto agli
uccelli, ma in compenso tanti rischi di cadere dal trespolo! Il camper, si fa per dire, è sempre lui, l'Estafette 1000, ormai tredicenne. Mi ero affezionato al "furgone delle patatine crock", nonostante mi abbia lasciato più volte con il fiato sospeso e il portafoglio vuoto! Valli di Argenta, giugno 1979 |
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